Segnaletica design: cos’è esattamente? Si tratta di tutte le indicazioni che incontriamo ogni giorno in qualsiasi posto ci rechiamo.
Se riflettiamo un momento, ci rendiamo conto che si trovano davvero ovunque: per la strada, nei supermercati, nei negozi, nelle aziende, nei musei, negli ospedali, ma anche all’interno di patrimoni naturalistici come i parchi nazionali (in particolare qui si parla di quelli norvegesi, giapponesi e newyorkesi).
Per “segnaletica design” si intende quindi la sintesi intuitiva che ci agevola nella fruizione di uno spazio.
Vi sembra forse eccessivo scomodare il design per delle semplici indicazioni?
Perplessità del tutto comprensibili, che speriamo di poter confutare grazie a semplici ma incisivi esempi.
La Metropolitana di Milano di Bob Noorda
Bob Noorda è protagonista indiscusso del visual design tra gli anni ‘50 e ‘70, nonché autore di opere iconiche come l’immagine coordinata della Metropolitana di Milano, inaugurata il 1 novembre del 1964.
Nel 1962 è incaricato dell’arredo delle stazioni, assieme a Franco Albini e Franca Helg.
Il sistema delle fasce colorate
Il connubio tra l’arredamento delle stazioni e le indicazioni per i viaggiatori è stato reso possibile da Noorda tramite delle fasce che si estendevano lungo le pareti della stazione e che si distinguevano, in base alla linea d’appartenenza, grazie al colore.
Inoltre, Noorda apportò molteplici novità :
- inserì, all’interno di queste fasce colorate, il nome della stazione ogni 5 mt in modo che la lettura della stazione fosse possibile anche col treno in movimento. Nessuno prima d’allora aveva pensato a questo stratagemma! Una soluzione senza tempo che oggi ritroviamo in tutte le metropolitane, perché «Un buon progetto di design non deve essere influenzato dalle mode ma deve durare il più possibile», disse lo stesso designer.
- personalizzò il font della segnaletica perchè, dovendo apparire in negativo – bianco sullo sfondo rosso – bisognava che questo risaltasse. Partendo dal font Helvetica egli semplificò le curve e ribassò le aste, dando vita ad un carattere nuovo che venne poi ribattezzato col nome del suo artefice, Noorda appunto. Lo spiega lui stesso in un’intervista. Curiosità: tutte e 64 le lettere vennero da lui ridisegnate a mano perché all’epoca non esisteva la computer grafica.
- la verniciatura delle fasce colorate era opaca, perchè altrimenti le luci della stazione avrebbero creato un riflesso e reso difficoltosa la lettura delle stazioni.
Il basic design
Tutte queste intuizioni avevano un unico comun denominatore: agevolare la leggibilità e l’orientamento.
Non stupisce quindi sapere che Noorda era un sostenitore del basic design, “una scuola di pensiero che va nella direzione di togliere tutto il superfluo, di pensare le cose in modo semplice […] “.
Grazie a queste idee, all’epoca rivoluzionarie, il viaggiatore non avrebbe dovuto cercare le indicazioni: Bob Noorda fece in modo che queste lo seguissero ovunque.
Tale progettazione ebbe talmente successo che fu d’ispirazione per altre due metropolitane nel mondo: quella di New York e quella di San Paulo, la cui segnaletica fu appunto disegnata da Noorda.
Segnaletica design: è davvero importante?
La Metropolitana è solo un esempio di quanto possa influire la segnaletica design all’interno di un ambiente pubblico.
Non si tratta soltanto di segnaletica stradale, che merita comunque di essere menzionata; il Design Museum di Londra ha voluto omaggiare colei che ha reinventato, sempre negli anni ‘60, la grafica segnaletica delle strade del Regno Unito.
Margaret Calvert ha per la prima volta estromesso la figura maschile da un cartello che doveva segnalare un attraversamento pedonale nei pressi di una scuola. La designer ha così deciso di inserire una donna che tiene per mano un bambino.
Una scelta forse banale, vista con gli occhi di un contemporaneo , ma di certo non negli anni ‘60.
Il naturale bisogno umano di trovare la strada
La storia ci insegna come l’uomo abbia sempre avuto la necessità di dare un senso all’ambiente per non perdersi, per definire gli spazi e lasciare un messaggio a chi arrivava dopo di lui.
LA PIETRA MILIARE
Conosciamo bene le pietre miliari, quei cippi iscritti posti sui cigli stradali. Erano utilizzati nelle vie pubbliche romane e servivano a scandire la distanza dalle cerchia delle Mura serviane di Roma. Spesso su di esse vi erano riferimenti anche al nome dell’imperatore o del magistrato che volle far costruire la strada.
Vera e propria segnaletica d’altri tempi!
Pensiamo a quanto utile debba essere stata visto che tutt’oggi utilizziamo il termine per riferirci a qualcuno o qualcosa che ha lasciato il segno, un vero e proprio punto di riferimento!
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GLI ALBERI SEGNAVIA
Ancor più intriganti, e forse meno conosciuti, sono gli alberi segnavia dei nativi americani.
Questi avevano ideato una formidabile segnaletica utilizzando la natura stessa: tronchi piegati in orizzontale ad indicare la direzione da seguire. Tale forma artificiosa sarebbe stata facilmente distinguibile anche da lunga distanza.
Assolutamente non una cosa da niente visto che il tempo di “posa” per la creazione di codeste naturali indicazioni era di almeno un anno!
Questo, infatti, era la durata del processo di deformazione a cui l’albero veniva sottoposto quando ancora era di piccole dimensioni; veniva piegato e lasciato sotto la pressione costante di rocce o terra grezza. Terminato tale periodo l’albero avrebbe potuto essere rilasciato perché avrebbe comunque continuato a crescere puntando nella direzione prevista.
Trovare la via grazie alla segnaletica design
I segnali utilizzati in tempi remoti erano essenziali per guidare l’uomo nella natura più selvaggia.
Oggi, la necessità di orientarsi negli ambienti è rimasta invariata, specialmente nelle giungle metropolitane.
Marchiamo tutto ciò che ci circonda, non solo per una istintiva necessità di orientamento, ma anche per creare un ambiente dove poter sentirci a nostro agio.
L’esperienza d’acquisto
Se vogliamo che lo shopping equivalga a vero e proprio intrattenimento dobbiamo perciò fare in modo che tutta l’esperienza d’acquisto diventi piacevole.
Perdersi in mezzo a mille scaffali o cercare un prodotto per troppo tempo può creare vero e proprio nervosismo nel cliente. A chi non è successo tra le corsie dei supermercati, senza guardare in alto verso la segnaletica?
Non solo: nella comunicazione professionale non possiamo e non vogliamo farci sfuggire nessuna occasione. Ecco perché anche la segnaletica design può aiutare il cliente finale ad immergersi nel marchio e a rendere il servizio offerto un’ esperienza veramente completa.
La strategia di branding nel wayfinding
Esiste una vera e propria disciplina dedicata alla segnaletica design: il graphic design ambientale, al cui interno si è a sua volta sviluppato il Wayfinding, che letteralmente significa “trovare la via”.
Il wayfinding design si occupa di tutti quegli artefatti comunicativi e strumentali che servono per orientarsi in un spazio esterno o interno.
La disciplina asseconda un processo intuitivo naturale per cui l’uomo, in un ambiente a lui nuovo, è sempre alla ricerca di indizi che lo aiutino a orientarsi: un po’ quello che succede quando navighiamo su un sito web e cerchiamo chiari simboli e segnali che ci orientino nella nostra ricerca.
Il ruolo del wayfinding è ambivalente:
- crea una mappa dello spazio all’interno della mente di chi fruisce l’ambiente per agevolare e migliorare l’esperienza in sè.
- deve saper curare la quantità e la qualità di touchpoint con cui entra in contatto l’utenza: la segnaletica deve quindi collegarsi visivamente e in modo fluido con gli altri elementi identificativi dell’azienda o organizzazione.
I vantaggi della segnaletica design
- FAVORISCE UNA BUONA PRIMA IMPRESSIONE
Entrare in un locale o in uno spazio privo di indicazioni o con una segnaletica poco utile è un pessimo modo per accogliere qualcuno. Questo può comportare la felicità o l’insoddisfazione del cliente già dal primo passo all’interno dei locali.
- AIUTA A TROVARE CIÓ DI CUI SI HA BISOGNO
- MANTIENE IL CLIENTE PIÚ A LUNGO
Se l’esperienza d’acquisto si trasforma in un viaggio tranquillo e piacevole aumenta la possibilità che l’utente prolunghi la sua visita e decida di acquistare qualcosa in più.
- FORNISCE SPUNTI UTILI AL CONSUMATORE
Oltre di tipo informativo, la segnaletica design può proporre idee e creare opportunità. Nei reparti ortofrutta di molti supermercati, ad esempio, vediamo spesso i leaflet che ci fanno da guida nella scelta dei prodotti di stagione.
- MENO ONERI PER L’ASSISTENZA
Se la segnaletica design svolge bene la sua funzione, non ci sarà bisogno di rivolgersi a qualcuno in carne ed ossa per chiedere informazioni, e ciò equivale a meno tempo perso per chi sta lavorando.
- FA TORNARE IL CLIENTE
Creando un’esperienza positiva anche attraverso una segnaletica chiara e intuitiva, aumentiamo senza dubbio le possibilità di ritorno della clientela.
- RAFFORZA L’IDENTITÀ AZIENDALE
La segnaletica design esalta gli elementi del marchio. Che si tratti di un’azienda, un negozio o un ristorante, la segnaletica design rispecchia i valori del Brand, si fonde con l’arredamento e diventa parte integrante dell’immagine coordinata.
Le insegne
Le insegne sono una parte della segnaletica design che ritroviamo in qualsiasi contesto urbano e non. Pullulano all’interno di una cittadina, dove è necessario differenziarsi dalla marea di cartelli e simboli che ci circondano, ma le scoviamo anche nei luoghi dove meno ce lo aspettiamo, come nelle malghe degli alpeggi.
L’uomo, come pure le aziende, ha bisogno di identificarsi, ancor prima di distinguersi dagli altri.
L’insegna, inoltre, è una sorta di segnale che avverte della mia esatta ubicazione chiunque sia di passaggio: “Eccomi, sono qui.”
Da sempre uno strumento di marketing
L’insegna ha quindi un’enorme portata comunicativa: dice chi sono, perché sono diverso dagli altri ed indica con precisione la mia posizione.
È uno strumento talmente potente che le sue origini si collocano addirittura nella Siria del 2500 a.C.: qui la produzione di birra era talmente prolifica, che per i produttori sorse la necessità di distinguersi dagli altri.
A provarlo è il ritrovamento di una tavoletta d’argilla che, oltre a raffigurare una prosperosa donna intenta a sorreggere dei boccali di birra, recita così: “Bevi birra Ebla, la birra con un cuore da leone”.
Le insegne fanno quindi parte della nostra storia, ma soprattutto della nostra quotidianità: nemmeno l’era della digitalizzazione è in grado di scalfire un segnale comunicativo così potente.
L’immagine pubblicitaria
Ne avevamo già parlato in un precedente articolo, in cui spiegavamo come l’insegna (ma anche la targa o la vetrina) sia in grado di rappresentare l’identità di un’azienda, di un negozio o di un ufficio e pertanto dev’essere coerente col resto della comunicazione.
Ne esistono di tutti i tipi: con e senza illuminazione, a cassonetto, con lettering tridimensionale, traforate…etc. Insomma, ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche.
Una volta stabilito quale tipologia di insegna fa al caso nostro, entrano in gioco due grandi alleate in campo di comunicazione: la creatività e la personalizzazione.
Ed eccoci pronti a sfoggiare la nostra identità aziendale attraverso questo potentissimo segnale: l’insegna, che è in grado di trasformare un semplice passante in… cliente!
Se sei arrivato a leggere fin qui, probabilmente anche tu stai cercando una segnaletica d’effetto che duri nel tempo come quella di tante aziende d’eccellenza del nostro territorio .
Lo studio Pasquariello può accompagnarti in questa ricerca, per rendere la tua azienda unica e riconoscibile in questo intricato e caotico mondo fatto di simboli e segnali.