Branding e comunicazione sposano la strategia degli archetipi che serve ad individuare uno spazio comune in cui un brand ed il suo pubblico di riferimento possono incontrarsi e condividere gli stessi valori.

Associare un brand ad un archetipo significa costruire una connessione tra i benefici del prodotto o servizio e la motivazione del potenziale cliente.

Il successo degli archetipi consiste proprio in questo legame che permette di raggiungere le corde del cuore e rispondere ad umane esigenze: attraverso la loro comunicazione suscitano emozioni forti.

Gli archetipi di brand funzionano proprio perché soddisfano bisogni universali e raccontano aspirazioni e timori in cui tutti possono riconoscersi. Sono in tutto 12 e in questo articolo vogliamo approfondire quello del Ribelle.

L’archetipo del Ribelle

Essere definiti ribelli, al giorno d’oggi, è spesso usato con un’accezione negativa. Chi non ne ha subito il fascino trasgressivo?

Eppure grazie a questo archetipo siamo in grado di rigenerararci e voltare pagina in seguito a situazioni di grande disagio o malessere.

In un certo senso, affidarci a questo potente archetipo riesce a trasmetterci l’energia vitale che serve per reagire ai mali del mondo.

Quando parliamo del Ribelle dobbiamo pensare a termini positivi come:

  • accettazione
  • umiltà
  • coraggio
  • rinascita

Accettazione

Ciò che è comunemente denominato male – la morte, le ingiustizie, il nostro senso di impotenza – è in realtà parte integrante della vita stessa.

La forza del Ribelle consiste nell’accettazione di questi aspetti che, inevitabilmente, troveremo lungo il nostro cammino. Solo accogliendoli e sperimentando la sofferenza saremo poi in grado di vivere pienamente: affrontare le angoscie ci permette poi di provare gioia, il vivere a fondo la nostra solitudine ci rende capaci di dare e ricevere amore.

Umiltà e coraggio

Il Ribelle sa dare il giusto valore ad ogni aspetto della vita. 

La precarietà del mondo in cui viviamo rende evidente quanto la vita sia preziosa.

Inoltre, quel senso di impotenza a cui veniamo spesso sottoposti nell’affrontare l’inevitabile, porta con sé il dono dell’umiltà.

Prendere coscienza dei nostri umani limiti ci infonde il coraggio di far pulizia dentro di noi e spogliarci di tutto ciò che non è più a noi congeniale: rapporti che non funzionano più o modi di pensare/agire non più coerenti con la nostra identità.

La rinascita

Non esiste morte simbolica che non porti con sé sofferenza. Il Ribelle sa, tuttavia, che il dolore e il distacco provati nei momenti più drammatici sono ciò che precedono la novità e la trasformazione. Dopo ogni “lutto” interiore vi è una sorta di rinascita, un movimento costante che regola l’esistenza seguendo uno scorrere del tempo “circolare”.

Il fluire delle stagioni, ad esempio, dimostra come le giornate buie e gelide lascino presto il posto a periodi più caldi e luminosi. Anche le religioni, per quanto possano essere diverse tra loro, trasmettono una rassicurazione di fondo: la morte conduce sempre a nuova vita.

La forza trascinante del Ribelle impartisce una grande lezione:  il cambiamento è possibile proprio grazie alle fasi di passaggio della vita e, altresì, nei momenti di capovolgimento e rottura con le persone.

( Fonte: Risvegliare l’Eroe dentro di noi – Carol S. Pearson)

Mitologia e Musica…Ribelli

L’Araba Fenice

Presente praticamente in tutte le culture (sumera, assira, inca, azteca, russa, dei nativi americani (Yel), nella mitologia cinese, indù, buddista, giapponese  ed ebraica), il mito della Fenice racconta di un grande uccello dal piumaggio dorato. La sua vita durava 500 anni durante i quali nel mondo regnava la prosperità. Sul finire della sua esistenza, la Fenice andava a costruirsi il nido sulla cima di un grande albero, e lì moriva, bruciata dai raggi del sole. Dal cumulo di cenere nasceva un nuovo uovo che, scaldato dal sole, cresceva e diventava la nuova Fenice. Con lei tornava anche un periodo di ricchezza e fertilità.

La resilienza

Dal mito nasce anche il famoso proverbio “ risorgere dalle ceneri” che, in senso lato, sta a simboleggiare la rinascita, la capacità di rialzarsi dopo le cadute e i fallimenti.

La Fenice era quindi la rappresentazione della forza vitale e veniva usata per simboleggiare l’eternità e il ciclo vitale. 

Il  suo motto è Post fata resurgo (“dopo la morte torno ad alzarmi“)

Bisogna un po’ morire per rinascere

La forza prorompente dell’archetipo la troviamo un po’ ovunque, anche nella musica contemporanea.

Una canzone, in particolare, ha emozionato gli italiani tanto da vincere, nel 2006, il David di Donatello come migliore canzone originale.

Il brano, tuttavia, risale al 1970:” Insieme a te non ci sto più”, cantata da Caterina Caselli.

Il testo parla della fine di un amore e l’inevitabile addio. 

Un testo struggente che però lascia spazio alla speranza:” Arrivederci amore ciao, le nubi sono già più là…Non sarà facile ma sai, si muore un po’ per poter vivere

Il Brand Ribelle

Lo spirito combattivo del Ribelle ci indica la strada per trasformare tutto ciò che non funziona: per far questo bisogna essere disposti a tutto, anche ad andare contro la legge o i valori etici che guidano la società.

In questo senso il Brand è rivoluzionario: sfida il conformismo ed offre al potenziale cliente quegli strumenti che lo aiutano ad esprimere la propria identità.

I prodotti

I prodotti del brand Ribelle, quindi, permettono di dare libero sfogo a quegli aspetti della nostra personalità che normalmente celiamo per non incorrere nella disapprovazione altrui.

In particolare, l’archetipo del Ribelle è spesso usato nella comunicazione dei prodotti alcolici e, più in generale, di tutto ciò che non è considerato salutare.

La comunicazione

Il Brand si rivolge ad un pubblico che ama infrangere le regole e perciò la sua comunicazione sarà forte, a volte aggressiva, ma sempre anticonvenzionale.

Il messaggio che vuole lanciare al pubblico è quello di osare, correre dei rischi e non temere di essere impopolare.

Harley Davidson

Da sempre Ribelle per antonomasia, Harley Davidson è provocatore e anticonformista. Il Brand non vende soltanto motociclette, ma un vero e proprio modo di essere che spinge ad uscire dalle convenzioni sociali. 

Comunicazione shock

La comunicazione è talmente trasgressiva da far scoppiare polemiche. È successo in Canada, dove sono apparsi cartelloni pubblicitari in cui il Brand veniva contrapposto ai simboli della religione Musulmana e Cristiana. Lo slogan “ a ciascuno la sua religione” non è stato apprezzato ed il parallelismo religioso ha scatenato il dibattito.

Il direttore della concessionaria artefice dello slogan ha risposto:“ L’obiettivo era far parlare di noi, se alcuni sono scioccati è perché non hanno compreso che non parliamo direttamente della religione”.

Diesel

Anche Diesel ama essere sulla bocca di tutti e si distingue per la sua comunicazione audace e irriverente.

Campagna da record

Che dire, ad esempio, della campagna anticomformista del 2021, in cui Diesel si è fatta rappresentare da individui unici ingaggiati direttamente dal Guinness World Record?

Il Brand ha scelto i suoi nuovi eroi, individui dotati di caratteristiche peculiari che li distinguono dalla massa: le gambe più lunghe, la bocca più grande, la capigliatura più lunga etc…

Viva i difetti

Una vera e propria “campagna da record” per Diesel! Anche nel 2018 il marchio si era distinto per una comunicazione in cui valorizzava i difetti delle persone. Go with the Flaw, infatti, celebrava l’imperfezione e insegnava a non nascondere ciò che ci distingue dalla folla. La rinascita del Ribelle, dunque, che accetta quello che non si può cambiare e, anzi, lo rende un punto forte!

La polemica

Come Harley Davidsons, anche Diesel è finita al centro di una controversia: con la campagna “Be Stupid” è riuscita a suscitare gran scalpore nel Regno Unito, al punto che una sentenza da parte dell’ Advertising Standards Authority ha autorizzato la pubblicazione delle immagini sulle riviste, ma l’ha vietata sui manifesti: le versioni all’aperto potevano infatti raggiungere un target più generalizzato e quindi anche i bambini.

Only the brave…

La comunicazione ribelle e anticonvenzionale è quella giusta per il tuo brand? 

Se non ti manca l’audacia, lo Studio Pasquariello saprà offrirti il look trasgressivo che lascia il segno!