La pubblicità è l’anima del commercio. Tutti noi conosciamo questa affermazione che è diventata una vera e propria legge di mercato.
Assodato che la comunicazione è una leva fondamentale per sostenere e far crescere il business, la domanda che ci si deve porre è la seguente: come possiamo misurare e calcolare quanto la pubblicità ha realmente inciso nelle vendite?
La tecnologia oggi ci permette di rispondere si.
Bisogna però premettere che vi sono diversi tipi di campagne promozionali sulle quali va fatta chiarezza introducendo due concetti fondamentali nelle odierne strategie di marketing: “out-bound” e “in-bound”.

Cos’è l’out-bound marketing

Gli strumenti pubblicitari quali spot radiofonici o televisivi, i cartelloni, banner su siti internet, volantini sono da definirsi “out-bound”. Questo termine inglese significa che ci stiamo rivolgendo indistintamente a tutti coloro che con diverse modalità incrociano il nostro messaggio. L’esempio classico è la campagna pubblicitaria via radio o tv: tutti coloro che stanno ascoltando musica, notizie, guardando un film o uno spettacolo di intrattenimento vengono interrotti e assieme ad altri sentono il nostro spot.
Possiamo certamente raggiungere un vasto numero di possibili teorici clienti. Ma quello che non ci è dato sapere è quanti di questi ascoltano il nostro messaggio, quali siano già clienti nè tanto meno come, se e quando le persone attirate dal nostro prodotto acquistano.
Risulta infatti difficile per non dire impossibile calcolare i ritorni di investimenti pubblicitari di questo tipo. Solitamente si ragiona in termini di aumento delle vendite nel periodo successivo alla campagna pubblicitaria, ma scientificamente non è dimostrabile che i nuovi introiti siano stati indotti dagli spot e non da altri fattori.

Cos’è l’in-bound marketing

La velocità e capillarità con cui il web è entrato nella vita quotidiana di ognuno ci ha permesso di sviluppare una nuova metodologia di marketing focalizzata sull’attirare nuovi clienti verso i prodotti chiamata “in-bound”.
Questa strategia è incentrata sullo studiare e realizzare campagne pubblicitarie mirate ad un pubblico specifico che, se solleticato e coccolato, diviene cliente. Questo vale sia per utenti finali di un prodotto di consumo sia per servizi e beni commercializzati tra aziende.

Gli strumenti classici per attuare l’in-bound marketing sono:

  • sito internet
  • blog
  • newsletter
  • e-commerce
  • facebook
  • twitter
  • istagram
  • youtube
  • e tutti i social network

Internet è oggi una vetrina globale dove si possono presentare e vendere servizi non solo in tutto il mondo ma anche in un mercato o un’area geografica molto ristretti in base agli obbiettivi prefissati.
L’utilizzo di computer, ma ancor più oggi di smartphone, per la ricerca di servizi e prodotti ha raggiunto una diffusione impensabile fino a qualche anno fa.
Basti pensare come acquistare il più quotidiano dei beni sia oggi estremamente facile, basta un click!
Secondo i dati emersi dal Web Marketing Festival svoltosi a Rimini in giugno il mercato italiano degli acquisti on line crescerà nel 2016 di oltre il 15%, pur essendo in ritardo rispetto agli altri Paesi europei. Per questo colossi della distribuzione mondiale on-line quale Amazon stanno investendo in nuove sedi in Italia per far fronte al crescente numero di ordini; inoltre social network quali Facebook stanno lanciando applicazioni per l’e-commerce interno.
Ma questo è l’ultimo passaggio di una metodologia nonché tecnologia sempre più complessa ed efficace.

Alla luce della tendenza mondiale di utilizzare il web, viene spontaneo concentrare i propri sforzi nell’attuare l’in-bound marketing. Solo così si attraggono utenti veramente interessati al prodotto o servizio offerto che si trasformeranno in clienti. Indispensabile un sito web e un team di professionisti che accompagnano l’azienda nel definire la strategia e porla correttamente in atto.